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Il teatro di Oriani fra Racine e D'Annunzio


Al teatro Oriani (1852-1909) arriva tardi, nel 1899, quando ha ormai alle spalle entrambe le stagioni dei racconti e dei romanzi. Il Teatro costituì l’ultimo tentativo di stabilire un contatto diretto col grande pubblico, anche se va detto che quella di Oriani voleva essere una drammaturgia di idee, non di intrattenimento: il «solitario del Cardello» non cercava solo il successo, che peraltro non venne: voleva rianimare la coscienza degli italiani, destarli ad una nuova vita dello spirito
I drammi La logica della vita (1899), Ultimo atto (1901), La figlia di Gianni (1901), L’abisso (1903), le tragedie L’invincibile (1902), Gli ultimi barbari (1903), Dina (1905), Sul limite (1909), Incredulità(1909) e la commedia Momo (1903). Naturalmente Oriani non ebbe dubbi circa il valore della propria opera teatrale, come non ne aveva avuti e non ne avrà sul resto. Se insuccesso vi fu, per lo scrittore romagnola, esso doveva imputarsi non alladebolezza dei testi, ma all’inadeguatezza del pubblico, delle compagnie e della critica.


XVII Incontro al Cardello
Sala Luisa Pifferi Oriani
Casola Valsenio
9 settembre 2005
 
 
Al teatro Oriani (1852-1909) arriva tardi, nel 1899, quando ha ormai alle spalle entrambe le stagioni dei racconti e dei romanzi. Il Teatro costituì l’ultimo tentativo di stabilire un contatto diretto col grande pubblico, anche se va detto che quella di Oriani voleva essere una drammaturgia di idee, non di intrattenimento: il «solitario del Cardello» non cercava solo il successo, che peraltro non venne: voleva rianimare la coscienza degli italiani, destarli ad una nuova vita dello spirito
I drammi La logica della vita (1899), Ultimo atto (1901), La figlia di Gianni (1901), L’abisso (1903), le tragedie L’invincibile (1902), Gli ultimi barbari (1903), Dina (1905), Sul limite (1909), Incredulità(1909) e la commedia Momo (1903). Naturalmente Oriani non ebbe dubbi circa il valore della propria opera teatrale, come non ne aveva avuti e non ne avrà sul resto. Se insuccesso vi fu, per lo scrittore romagnola, esso doveva imputarsi non alladebolezza dei testi, ma all’inadeguatezza del pubblico, delle compagnie e della critica.
Sono giunti alla XVII edizione gli Incontri al Cardello, tradizionale appuntamento culturale di fine estate organizzato dalla Fondazione Casa di Oriani.
Dal 1989 si ripetono infatti queste giornate dedicate alla riflessione sull’opera di Alfredo Oriani e sulla vita politica e culturale italiana ed europea fra Otto e Novecento, che hanno visto la partecipazione di illustri studiosi (da Ezio Raimondi a Renato Zangheri, da Lucio Gambi e Luigi Lotti a Ernesto Galli della Loggia, Andrea Emiliani, Stuart Woolf e Gaetano Quaglieriello per non citare che i relatori degli ultimi anni).
 
Il teatro di Oriani
fra Racine e D’Annunzio
 
Conferenza
Marco Debenedetti
(Università di Perugia)
 
Letture
Franco Costantini e Paola Ravaglia