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L'archivio di fonti orali

La creazione dell’archivio di fonti orali è stata intrapresa nel 2008, contestualmente alla nascita del Centro. Consapevoli dell'importanza che ancora hanno per i ricercatori le registrazioni realizzate nel corso del lavoro svolto sul campo, si è scelto di acquisirle in copia digitale, lasciando ai ricercatori la proprietà dei supporti originali e pure la paternità delle registrazioni; ad essi inoltre viene consegnata copia in digitale delle registrazioni messe a disposizione del Centro.

Una volta catalogate esse sono consultabili sul web (www.casafoschi.it) con un'anteprima di 40 secondi di ciascun documento (intervista, fiaba, proverbio, indovinello, canto, ecc.) e in versione integrale alla Biblioteca Oriani e a Casa Foschi. Gli utenti interessati possono richiedere copie delle registrazioni, che tuttavia saranno concesse solo previa autorizzazione dei ricercatori che le hanno messe a disposizione.

L'importanza dei processi di digitalizzazione dei documenti sonori ai fini di raccogliere archivi a rischio di perdita, sia per problemi di invecchiamento dei supporti e relativi problemi conservativi, sia perché sono molto spesso di proprietà privata e difficilmente accessibili, è un dato di fatto e siamo grati a tutti coloro che, magari vincendo le resistenze dovute al comprensibile desiderio di avere un controllo delle registrazioni prodotte in anni di ricerca, vorranno contribuire a questo progetto.

I supporti originali vengono digitalizzati presso il Laboratorio musicale del Dipartimento di Storie e Metodi per la Conservazione dei Beni Culturali dell'Università di Bologna (sede di Ravenna) e catalogati nel data entry realizzato dall’Archivio di Etnografia e Storia Sociale della Regione Lombardia. La banca dati del Centro per il dialetto romagnolo è attualmente consultabile su www.casafoschi.it.

La costituzione dell'archivio di fonti orali è stato intrapresa con l'avvio della digitalizzazione e catalogazione delle audiocassette e dei nastri di Giuseppe Bellosi, che sono attualmente ancora in corso. Accompagnato dal fotografo Giovanni Zaffagnini (che di quella esperienza conserva attualmente circa 12.000 scatti), Bellosi ha percorso i confini linguistici della Romagna per un ventennio, dai primi anni Settanta ai primi anni Novanta, inizialmente con un interesse prettamente dialettologico, ma poi documentando anche ciò che rimaneva della musica e dei patrimoni narrativi di tradizione orale, le storie di vita, le attività agricole e artigianali.

Come lui, Alessandro Sistri ha cominciato da giovanissimo a fare ricerca sul campo, principalmente nella Valle del Conca e nel Montefeltro, interessandosi soprattutto al canto popolare e alla musica da ballo antecedente alla diffusione del liscio.

Entrambi hanno collaborato con Roberto Leydi e Tullia Magrini all'esperienza del Laboratorio di musica popolare istituito all'IBC nei primi anni Ottanta e nell'ambito del quale è stato realizzato il disco dedicato alla Romagna della collana Albatros.

Una recente e importante acquisizione del Centro per il dialetto romagnolo è la raccolta delle registrazioni effettuate in Emilia-Romagna da Tullia Magrini, titolare della cattedra di Antropologia musicale all'Università di Bologna dal 1993 fino alla prematura scomparsa avvenuta nel 2005. Esse mettono a disposizione ulteriore documentazione relativa ad aree di confine con la Romagna, come la Valle del Santerno, al canto lirico e satirico a voce sola (sul quale Tullia Magrini ha pubblicato, insieme a Giuseppe Bellosi, il volume Vi do la buonasera, Bologna, Clueb, 1992), alle orchestre da ballo emiliane. Inoltre nei nastri magnetici di Tullia Magrini sono contenute le registrazioni alla base del suo importante volume dedicato al maggio drammatico nell'appennino emiliano (Il maggio drammatico in Emilia, Firenze, 2003).

I fondi Bellosi, Sistri e Magrini costituiscono le tre più importanti raccolte di registrazioni sul campo di interesse etnografico ed etnomusicologico realizzate nel ventennio compreso tra i primi anni Settanta e i primi anni Novanta. Il Centro per il dialetto romagnolo ha accolto con interesse anche altri nuclei di registrazioni: il Fondo Leardo Mascanzoni, contenente principalmente fiabe narrate da Emma Galanti, e il Fondo Gruppo Otto Marzo, che sarà messo in rete nei prossimi mesi, contenente interviste alle donne di Cusercoli (FC) effettuate da Germana Cimatti e Alba Piolanti (a partire da queste interviste è stato pubblicato il libro Voci di donne storie di paese: Cusercoli 1881-2006, Cesena, Il Ponte Vecchio, 2006).

Infine si è avviata la digitalizzazione e catalogazione di alcuni lp e audiocassette prodotti in Emilia- Romagna e attualmente pressoché introvabili, tra cui i dischi prodotti dal Coro della Bassa Romagna (mondine di Lavezzola), le cassette del Coro delle mondine “Maria Margotti” (Filo di Ravenna e Filo di Argenta) e quelle del Gruppo popolare di ricerca e spettacolo di Medicina (mondine di Medicina).