Nato nel 1916 a Castiglione di Cervia, laureatosi in Lettere ad Urbino, insegnante di lettere nelle scuole secondarie di Ravenna, è stato uno degli studiosi romagnoli più amati e prolifici, sicuramente da collocare nella cerchia ristretta di coloro che alla Romagna hanno dedicato una vita di studi, di raccolta di fonti, di produzione di repertori, particolarmente sul versante della cultura e delle tradizioni popolari.
Il filo rosso che è riconoscibile nell’intero cinquantennio di lavoro di Foschi e che ne rende coerenti i risultati è la passione per la sua terra e per la sua gente, l’interesse per i documenti letterari qui prodotti, soprattutto per le falde più profonde, “basse”, della cultura, dell’immaginario, del linguaggio, della devozione, della sensibilità popolari: modi di dire e proverbi, poesie e canti popolari, ninne nanne, favole e preghiere, ecc. Con la stessa passione e guidato dal convincimento in lui, figlio di un artigiano, ben radicato che i manufatti dell’uomo hanno la stessa dignità e la stessa importanza dei beni “immateriali”, ha studiato luoghi e oggetti del culto, attrezzi del lavoro, a partire da quelli dei salinari cervesi, abitazioni, morfologia dei campi, ex voto, stampe popolari.
Umberto Foschi si è spento, con la stessa serenità con cui ha vissuto, il 15 dicembre 2000.
La bibliografia di Umberto Foschi è pubblicata nel volume Umberto Foschi. Cervia, pagine di storia, cultura e tradizioni, a cura di Renato Lombardi, Cervia, Associazione culturale “Amici dell'arte Aldo Ascione”, 2007.
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