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Notiziario

Venerdì 25 maggio 2012

Presentazione del volume sul Coro delle Mondine di Lavezzola

Il volume Noi siam le canterine antifasciste. I canti delle mondine di Lavezzola, realizzato dal Centro per il dialetto romagnolo di Casa Oriani, sarà presentato sabato 26 maggio nell'ambito del convegno su Maria Bassi previsto alle ore 11 in Piazza Marsala a Ravenna come iniziativa di Opera "Le vie dell'acqua", il festival dedicato al mondo del lavoro e dell'arte organizzato dalla CGIL.Il 21 aprile 1968, in occasione del ventennale della Federbraccianti di Ravenna celebrato a Lavezzola, cantava per la prima volta, al Teatro Chiarini, il coro delle mondine di Lavezzola, sollecitato per l’occasione da Maria Bassi, nota sindacalista ravennate.Da quel momento iniziò per le mondine un quindicennio denso di appuntamenti in varie manifestazioni, celebrazioni del 25 aprile e del 1 maggio, feste dell’Unità, nelle quali proponevano un repertorio di canti di risaia e di rivendicazione sociale, inni partigiani e canti dell’emigrazione, ballate e stornelli.

Il volume Noi siam le canterine antifasciste, realizzato da Cristina Ghirardini (Udine, Nota, 2012) nell’ambito delle attività del Centro per il dialetto romagnolo della Fondazione Casa di Oriani, ripercorre il periodo di attività del coro, i legami con la Federbraccianti, il Partito Comunista e il mondo cooperativo, che lo hanno portato a cantare anche nella ex Jugoslavia, nell’URSS e in Germania. Esso inoltre ripropone, nel cd allegato, i canti che le mondine registrarono in due lp intitolati Unità e lotta. Lotta e unità: entrambi furono prodotti negli anni Settanta, il primo nel 1975 nell’ambito delle celebrazioni del trentennale della Camera del Lavoro di Ravenna. Determinante per la realizzazione del volume è stata la collaborazione di Ilva Calderoni, una delle fondatrici del coro: oltre che i propri ricordi e la propria esperienza di voce solista per gli stornelli e le parti da “primo”, Ilva ha messo a disposizione del Centro per il dialetto romagnolo il suo importante archivio, costituito da fogli con i testi delle canzoni, fotografie, contratti di prestazione artistica, corrispondenze e altri documenti inerenti l’attività del coro. La sua testimonianza, dunque, ha consentito di ricostruire in ambito locale una vicenda che si inserisce nel più ampio fenomeno dei cori di mondariso, nati numerosissimi nel secondo dopoguerra e che hanno vissuto una stagione di rinnovato interesse negli anni Settanta. Nel ravennate sono proprio i cori di mondine che hanno consentito di conservare, perlomeno fino agli anni Ottanta, modalità di canto di tradizione orale che oggi sono pressoché dimenticate.La ricerca che ha reso possibile realizzare questo volume si è svolta nell’ambito delle attività di tutela di archivi sonori del Centro per il dialetto romagnolo della Fondazione Casa di Oriani e si è avvalsa della collaborazione del Dipartimento di Storie e metodi per la conservazione dei beni culturali di Ravenna, presso il quale sono state digitalizzate parte delle fotografie pubblicate nel libro e tutte le registrazioni del cd. La ricerca è stata realizzata con il contributo della Regione Emilia-Romagna e il supporto della Provincia di Ravenna.



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