Cerca

Soci e partner

Provincia di Ravenna

Comune di Ravenna

Fondazione del Monte

Cassa di Risparmio di Ravenna

Regione Emilia-Romagna

Ministero della Cultura

Memoria e Ricerca

Le principali risorse on line per la storia dell’integrazione europea: proposte per la ricerca in rete

di Carola Cerami
in Memoria e Ricerca n.s. 19 (2005), p. 193


Nel tracciare un panorama delle principali risorse online per la storia dell’integrazione europea, è opportuno il riferimento ad alcuni importanti repertori o “gateway informativi”, che propongono un indice delle risorse in rete per questo campo di studi1. Tra i principali:

– European Integration History Index, a cura dell’Istituto Universitario Europeo; http://vlib.iue.it/hist-eur-integration/Index.html

– European Union Internet Resources, a cura della Berkeley Library, University of California ; http://www.lib.berkeley.edu/doemoff/gov_eu.htm

– Guide to Researching the EU, a cura dell’European Union in the US: Delegation of the European Commission to the United States ; http://www.eurunion.org/infores/resguide.htm

– European Information a cura dell’Università di Exeter; http://www.library.ex.ac.uk/internet/eurostudies.html

– European Documentation Centre – University of Mannhein; http://www.uni-mannheim.de/edz/eedz.htm

– EUDoc – European Integration online Documentation a cura dell’ECSA; http://www.ecsanet.org/Euinfo.html

 

I repertori scelti (si tratta di una lista incompleta e non esaustiva) hanno la caratteristica comune di essere stati organizzati in base a criteri di classificazione condivisi e selezionati tra le migliori risorse presenti in rete sull’argomento. Curati da università e centri di ricerca, costituiscono il tentativo di organizzare le informazioni della rete secondo aree tematiche e criteri scientifici.

 

In modo particolare, per la storia dell’integrazione europea, appare di grande utilità, l’idea di alcuni istituti universitari e centri di ricerca, di rendere disponibili in rete delle raccolte documentarie proprie per questa disciplina. Ad esempio:

– EU History – History of European Integration Site a cura della Leiden University; http://www.eu-history.leidenuniv.nl/

– European Navigator (ENA) a cura del Centre Virtuel de la Connaisance sur l’Europe; http://www.ena.lu

– Archives for European Integration (AEI) a cura del Center for West European Studies (CWES) - University of Pittsburg; http://aei.pitt.edu

 

Obiettivo di questo articolo, però, non è quello di fornire un elenco degli indirizzi Internet più significativi nel campo dell’integrazione europea, ma di proporre un percorso guidato tra le principali fonti di documentazione europea disponibili in rete e di offrire, grazie all’analisi delle principali risorse, nuovi strumenti per la ricerca online nel campo della storia dell’integrazione europea. Il percorso scelto sarà sicuramente parziale ed incompleto, tuttavia permetterà di individuare diversi step, che forniranno una possibile “chiave di lettura” per le ricerche online sull’integrazione europea:

i siti istituzionali;

le banche dati bibliografiche;

l’Istituto Universitario Europeo;

la “letteratura grigia”;

le banche dati legislative.

 

Un buon punto di partenza è costituito dai “siti istituzionali”, quelli cioè che, mettono a disposizione la documentazione ufficiale. Qualunque ricerca che abbia per oggetto un argomento legato all’integrazione europea non può prescindere dalla frequentazione del portale “Europa”, riferimento ufficiale dell’Unione Europea.

 

Il portale “Europa” (http://www.europa.eu.int) è nato nel febbraio del 1995, e da allora è stato arricchito e migliorato per favorire un accesso agli utenti sempre più semplificato e approfondito. Esso offre un gran numero di informazioni relative all’integrazione europea, in particolare relative agli Stati Membri, alle politiche comunitarie e all’assetto istituzionale dell’Unione. Questo sito molto curato nella grafica e ben aggiornato, è lo snodo principale per l’informazione comunitaria ufficiale su Internet. Gestito dalla Commissione Europea, in associazione con altre istituzioni, si pone come obiettivo di costituire un portale di accesso unico a tutte le istituzioni dell’Unione Europea e alle attività da esse svolte. “Europa”, può essere considerato, pertanto, un buon punto di partenza sia da un punto di vista sistematico sia per una sorta di rilevanza istituzionale.

 

Il passaggio successivo è quello dell’analisi delle banche dati bibliografiche che costituiscono un ottimo esempio di informazione strutturata e ordinata. Esse costituiscono uno strumento di lavoro indispensabile per tutti coloro che conducono ricerche nel settore dell’integrazione europea.

 

Un punto di riferimento fondamentale, per la ricerca sulle fonti della storia dell’integrazione europea, è costituito dagli Archivi Storici dell’Unione Europea di Firenze. Il sito Internet aggiornato e rinnovato nella grafica, offre agli utenti un accesso chiaro e intuitivo: http://www.iue.it/ECArchives/ . La banca dati degli Archivi è Eurhistar2, lo strumento tramite il quale la descrizione archivistica di ciascun fondo o collezione presente nell’archivio è inserita e resa disponibile per la distribuzione. Contiene circa 100.000 documenti organizzati secondo gli standard internazionali della descrizione archivistica. Nella home page del sito, su “About the EU Archives” troviamo una scheda che traccia una breve storia degli Archivi, mentre una guida completa dell’archivio ci viene offerta, dallo stesso sito, alla voce “Blue Guide”3. Nella colonna a sinistra della home page, troviamo il menù del sito, tramite il quale sarà possibile capire la struttura dell’archivio e il tipo di ricerca che possiamo svolgere. Presso l’archivio abbiamo una suddivisione dei fondi in tre gruppi:

EC: fondi provenienti dalle Istituzioni della Comunità Europea

DEP: raccolte di documenti provenienti da singole persone o organizzazioni rilevanti per i loro legami con l’Europa.

COL: collezioni, documenti di varia origine, in alcuni casi si tratta di copie di documenti conservati altrove, provenienti da archivi esterni4.

 

Ricordiamo che presso gli Archivi Storici dell’Unione Europea è stato avviato un progetto di storia orale sull’integrazione europea – “Voices on Europe”– che include 140 interviste con politici, diplomatici e funzionari di otto Stati membri dell’Unione Europea.

 

Senza dubbio, gli Archivi Storici dell’Unione Europea di Firenze, costituiscono un punto di riferimento fondamentale per la ricerca sulle fonti della storia dell’integrazione europea, e la costante attenzione per un’accurata visione in rete dell’archivio, rende la “navigazione” in questo sito particolarmente proficua.

 

La visione in rete del sito degli Archivi Storici della Commissione Europea di Bruxelles (http://www.europa.eu.int/historical_archives/index_en.htm), risulta invece poco innovativa. La banca dati degli Archivi è ARCHISplus5 che include documenti dell’Alta Autorità della CECA, documenti della Commissione della CEE e dell’EURATOM e documenti della Commissione Europea dal 1952 al 1973, in base alla “regola dei trent’anni”6. Alla voce “Introduction”, otteniamo tutte le informazioni riguardanti gli Archivi, ma, per sapere qualcosa sui documenti qui conservati bisogna andare su “Files”. La descrizione dei documenti nella sola lingua francese costituisce un limite.

 

La Biblioteca Centrale della Commissione Europea7, coordina ECLAS http://europa.eu.int/eclas/, cioè il catalogo unificato delle biblioteche della Commissione Europea. Si tratta di una banca dati bibliografica che comprende circa 350000 cataloghi completi di documenti riguardanti questioni europee. Nel 1978 la Biblioteca fu computerizzata grazie alla creazione del database Eclas. Le collezioni della Biblioteca Centrale della Commissione europea sono costituite dai fondi preesistenti dell’Alta Autorità della CECA, da quelli dell’EURATOM e della CEE. I fondi riguardano tutto il periodo di sviluppo dell’integrazione europea dall’inizio, negli anni cinquanta, fino ai nostri giorni. Il catalogo ECLAS è completo dal 1978, ma contiene anche riferimenti a documenti chiave anteriori a questa data, tuttavia le raccolte storiche della biblioteca devono ancora essere inserite in ECLAS.

 

La biblioteca della Commissione Europea offre dunque una banca dati di vaste dimensioni, sempre ben aggiornata e con un crescente interesse verso la diffusione della documentazione tramite il web.

 

Osservatorio privilegiato nello scenario della ricerca online, è l’Istituto Universitario Europeo (http://www.iue.it), il principale centro di ricerca presente in Italia sull’integrazione europea, l’Istituto costituisce un punto di riferimento obbligato per gli studi sull’integrazione europea. Fonte preziosa di informazioni è la Biblioteca, creata a partire dal 1975. Comprende un patrimonio immenso di libri (un milione e mezzo di libri di diritto, economia, storia e scienze sociali), oltre che riviste, giornali (più di 3.000) e working papers (50.000). La biblioteca è inoltre molto attiva nel campo delle risorse digitali e offre agli utenti la possibilità di accesso elettronico via web a più di 2.000 riviste e per alcuni giornali anche la possibilità di leggere interi articoli. Dalla home page dell’IUE, su “Library” accediamo al sito della Biblioteca, da dove è possibile accedere al Centro di Documentazione Europeo8 dell’Istituto che contiene pubblicazioni ufficiali e documenti dell’Unione Europea, e che costituisce una parte fondamentale delle risorse della biblioteca sull’Unione Europea.

 

Dal sito dell’Istituto è poi possibile accedere:

– agli European Integration Current Contents9, questi forniscono l’accesso agli elenchi di giornali rilevanti per le ricerche sull’integrazione europea e ai sommari di ciascun giornale10. Attualmente coprono 109 riviste e in alcuni casi vengono messi a disposizione gli abstract degli articoli;

– all’European Foreign Policy Bullettin11, si tratta di un database che contiene i documenti prodotti dall’Unione Europea in ambito di politica estera dal 1985, è una fonte preziosa di informazioni per tutti coloro che si occupano di politica estera e di sicurezza dell’Unione Europea.

 

Di particolare interesse fra le iniziative dell’IUE è, senza dubbio, il progetto di una Virtual Library, in associazione con altri centri accademici europei, un progetto al quale lavora la biblioteca in collaborazione con il Dipartimento di Storia. Tra gli obiettivi è ormai in fase avanzata la creazione di un indice sulla Storia dell’Integrazione Europea. L’European Integration History Index12 è un progetto congiunto della Biblioteca dell’IUE, degli Archivi Storici dell’Unione Europea e del Centre Virtuel de la Connaisance sur l’Europe. Il progetto mira a fornire una rassegna, che sia il più possibile completa ed esaustiva, delle risorse Internet sulla storia dell’Integrazione Europea, dopo la seconda guerra mondiale. Si privilegiano, soprattutto, gli aspetti riguardanti, l’integrazione politica, economica, culturale e di cooperazione tra i paesi europei del XX secolo, con particolare attenzione allo sviluppo della Comunità Europa dopo il 1950. Costantemente aggiornato13, proprio per l’attenta selezione dei siti scelti e catalogati, l’European Integration History Index costituisce un ottimo esempio di organizzazione delle informazioni online, secondo criteri scientifici e in settori specializzati.

 

Degna di nota è, sicuramente, l’iniziativa del Centre Virtuel de la Connaissance sur l’Europe14, riguardo la creazione di una database multimediale: European Navigator (http://www.ena.lu/mce.cfm), che documenta la storia dell’integrazione europea e del suo allargamento dal 1945 ad oggi. Tramite “European Navigator”, è possibile accedere ad un’ampia varietà di fonti documentarie: dalle mappe interattive alle interviste, dalle fotografie ai documenti storici. Nel suo insieme questo database multimediale si presenta, anche, come un ottimo strumento didattico, proprio per l’impostazione delle informazioni in esso contenute e per l’approccio grafico. Potrebbe, infatti, essere utilizzato nell’insegnamento della storia dell’integrazione europea, perché aiuta a ripercorrere, grazie al supporto di uno strumento multimediale, le tappe principali della storia europea dal secondo dopoguerra ad oggi.

 

Il passo successivo di questo percorso online è costituito da una tipologia di materiale talvolta sottovalutato, ma che può costituire una fonte importante di informazioni: la cosiddetta “letteratura grigia”15 di attingere alla straordinaria potenzialità delle informazioni “occasionali”, più difficili da valutare, ma talvolta fonti di informazioni preziose e inaspettate. La “letteratura grigia” sull’integrazione europea è vastissima, essa comprende una tipologia di materiale che proprio per la sua varietà (tesi di laurea e di dottorato, atti di convegni, working papers, rapporti e articoli di vario tipo spesso non ancora pubblicati da periodici accademici, ecc.) può dare spunti originali e innovativi. Tra i principali punti di accesso a tal materiale in rete, si segnala, anzitutto, la banca dati delle pubblicazioni e della “letteratura grigia” del Centro Robert Schuman presso l’Istituto Universitario Europeo, consultabile all’indirizzo: http://www.iue.it/RSCAS/Pubblications . Oltre il Centro Robert Schuman vanno, poi, ricordate le raccolte di working papers dello stesso Istituto Universitario Europeo, al sito http://www.iue.it/PUB/WorkingPapers.shtml ; tuttavia un progetto recente ha come obiettivo quello di unificare l’accesso ai working papers dell’I.U.E e del Centro Schuman tramite la creazione di una nuova banca dati di working papers “CAD­MUS (Dspace at the EUI)”consultabile al sito: (http://cadmus.iue.it/dspace/index.jsp) e contenente quasi 1.000 working papers in linea, dai quattro dipartimenti dell’IUE.

 

All’indirizzo Internet http://eiop.or.at troviamo EIOPortal (European Integration on line Portal), un portale austriaco sull’integrazione europea, curato da Michael Nentwich dell’European Community Studies Association (ECSA) di Vienna. Si tratta di un portale recente, nato nella seconda metà degli anni ’90, con l’obiettivo di rendere disponibile una grande quantità di materiale (saggi, articoli, working papers e informazioni) sull’integrazione europea tramite l’accesso in rete.

 

Tramite questo portale si accede a quattro servizi di grande attualità per chi si appresta a fare una ricerca sulle tematiche europee:

– Eiop (European Integration Online Papers)16: raccoglie saggi e articoli di valore accademico pubblicati esclusivamente su Internet dal 1997;

– Erpa (European Research Papers Ar­chive)17 è un network di alcuni istituti di ricerca fra cui il Centro Robert Schuman e l’Accademy of European Law dell’Istituto Universitario Europeo, che fornisce un punto di accesso comune per le raccolte di working papers scaricabili online, proprio per garantire un supporto a coloro che fanno delle ricerche sulla storia dell’integrazione europea e per agevolare lo sviluppo di working papers ormai disponibili tramite Internet. Si tratta soprattutto di documenti sugli aspetti giuridici, economici e politici dell’integrazione europea.

– Eurointernet (Information Resources Related to European Integration in the Internet)18 è una vasta raccolta interattiva di link riguardanti l’integrazione europea;

– Aei (Archive of European Inte­gra­tion)19 è un archivio elettronico di recente formazione, è nato, infatti, nel febbraio del 2003, per iniziativa dell’Università di Pittsburg. Raccoglie materiali di ricerca sull’integrazione europea, suddiviso in due gruppi: documenti ufficiali della Comunità e dell’Unione Europea e materiale di vario tipo (“letteratura grigia”) proveniente da fonti differenziate.

 

Per finire, un breve cenno, alle principali banche dati legislative:

–  EURLEX (http://europa.eu.int/eur–lex/it/index.html), è il portale di accesso al diritto dell’Unione Europea. Le istituzioni europee hanno, infatti, deciso di creare un punto di accesso unico per le principali fonti di informazione legislativa. In questa direzione EURLEX costituisce il primo passo per raccogliere l’intero corpus degli atti ufficiali UE a fini di consultazione. L’obiettivo è quello di creare un ambiente razionalizzato per la consultazione della legislazione in vigore e di tutti gli archivi elettronici che contengono i testi legislativi e giuridici di tutte le istituzioni. Coloro che desiderano avere accesso a questi documenti, saranno in grado di utilizzare un servizio completamente integrato e potranno seguire l’iter di un testo di legge dalla proposta all’approvazione.

– PRELEX (http://www.europa.eu.int/prelex/apcnet.cfm?CL=it), la banca dati delle procedure inter istituzionali. Questa banca dat(la fase della procedura, le decisioni delle istituzioni, i nomi delle persone, i servizi responsabili, i riferimenti dei documenti) e di conoscere i lavori delle diverse istituzioni (Parlamento europeo, Consiglio, Comitato Economico e Sociale, Comitato delle Regioni, Banca Centrale Europea, Corte di Giustizia…).

– OEIL (http://wwwdb.europarl.eu. int/dors/oeil/en/default.htm), l’osservatorio legislativo del Parlamento Europeo. È una banca dati che analizza le attività delle istituzioni nel quadro del processo decisionale dell’UE. Questo strumento, consente di seguire il processo decisionale della Comunità, in particolare, il lavoro legislativo del Parlamento e dei relativi comitati, il programma di lavoro annuale della Commissione e le proposte della presidenza del Consiglio. Tramite l’Osservatore è possibile verificare lo stato del processo evolutivo dei progetti legislativi.

– CURIA (http://curia.eu.int/it/index.htm), è la banca dati contenente la giurisprudenza della Corte di Giustizia e del Tribunale di primo grado;

– SCADPLUS (http://www.europa.eu.int/scadplus/scad_it.htm) propone, per ognuna delle attività dell’Unione europea, una sintesi dei principali atti e delle procedure legislative, sotto forma di schede informative facilmente consultabili in ciascuna delle lingue ufficiali. “Scadplus” costituisce un ottimo punto di partenza per avere una visione d’insieme della portata e della complessità della legislazione dell’Unione Europea.

 

Per abbreviare i tempi di ricerca e per avere una chiara visione della documentazione legislativa prodotta dall’UE e della reperibilità online, una buona sintesi ci viene offerta, dal sito dell’European Union in the US: Delegation of the European Commission to the United States (http://www. eurunion.org/infores/resguide.htm), nel quale è riportata una tabella estremamente dettagliata.

 

In queste pagine si è inteso delineare brevemente alcuni itinerari essenziali per la ricerca in rete nel campo della storia dell’integrazione europea, questi iniziano con i “portali” ufficiali e i principali centri di ricerca e istituti universitari, procedono con l’accesso alle principali banche dati archivistiche e bibliografiche e con l’analisi della “letteratura grigia” disponibile in rete, per poi concludersi con una esplorazione delle principali banche dati legislative. È evidente che si tratta di un primo passo verso un settore che richiede la creazione di strumenti di analisi e di ricerca adeguati alla travolgente portata delle informazioni informatico/digitali. Ma l’aumento straordinario delle informazioni disponibili in rete, rende ormai indispensabile la selezione e la conoscenza degli strumenti che dovranno essere interrogati durante una ricerca online. Questo permetterà, infatti, di raggiungere una maggiore profondità dei livelli di ricerca e una migliore organizzazione delle informazioni, senza trascurare l’obiettivo fondamentale, che è quello di ottenere risultati soddisfacenti in tempi contenuti.

 


1. Per una trattazione più approfondita dell’argomento si rimanda a C. Cerami, Guida alle fonti di documentazione europea in rete, Edizioni ETS, Pisa, 2005.

2. http://www.iue.it/ECArchives/Eurhistar.shtml

3. http://www.iue.it/ECArchives/BlueGuide.shtml

4. Per approfondimenti si veda: J.M. Palayret, Les archives historiques des Communautès européennes in «Annuaire d’histoire administrative europèenne», n. 4, 1992; Guide to the Historical Archives of the European Communities (5th ED), marzo 1998; Guide to the Archives of Intergover­n­mental Organizatons, Unesco http://www.unesco.org/archives/guide/index.html

5. http://www.europa.eu.int/comm/secretariat_general/archisplus/arcp_central.cfm?lng=en

6. Per approfondimenti si veda: http://www.unesco.org/archives/guide/uk/ec/index.html ; Guide to the archives of the Member States Foreign Ministries and Europeo cartaceo o elettronico i Table of Contents, ovvero i sommari, talvolta arricchiti con abstract, di un certo numero di periodici specializzati in un determinato settore. Tali sommari possono essere consultati dai ricercatori presso le rispettive biblioteche abbonate al servizio, oppure, se forniti anche in formato elettronico, possono essere cumulati in banche dati per essere consultati via Internet, dai soli utenti locali; in alcuni casi sono invece messi a disposizione gratuitamente per tutti sul Web dalle agenzie fornitrici, che contano di recuperare l’investimento fatto con le successive richieste di documenti full text” in Metitieri – Ridi, Ricerche bibliografiche in Internet. Strumenti e strategie di ricerca, Opac e biblioteche virtuali, Apogeo, Milano, 1998, p. 192.

11. http://www.iue.it/EFPB/Welcome.html

12. http://vlib.iue.it/hist-eur-integration/Index.html

13. Il sito è attualmente gestito da Christian Lekl del Centre Virtuel de la Connaisanc sur l’Europe.

14. http://www.cvce.lu/default.cfm

15. Il termine “letteratura grigia” indica, secondo la definizione di Fabio Metitieri: «…quella vasta area di “documenti non convenzionali” che non vengono diffusi attraverso i normali canali di pubblicazione commerciale e che quindi sono spesso difficilmente individuabili e accessibili. Il riferimento al colore grigio è nato a metà degli anni Settanta e allude a qualcosa di intermedio fra la normale letteratura “bianca” dei circuiti commerciali e quella “nera” completamente inaccessibile. Questa grande categoria di documenti include fra l’altro tesi di laurea e di dottorato, relazioni presentate a convegni, saggi in attesa di accettazione da parte di periodici accademici, dispense universitarie ecc.», Metitieri-Ridi, Ricerche bibliografiche in Internet, cit., p. 217

16. http://eiop.or.at/eiop

17. http://eiop.or.at/erpa/erpaframe.html

18. http://eiop.or.at/euroint

19. http://aei.pitt.edu