Dopo
la recente acquisizione della biblioteca dello storico Augusto Torre,
la biblioteca di storia contemporanea A. Oriani ha ottenuto una nuova
raccolta libraria di grande rilevanza.
Nei
giorni scorsi è stata infatti donata dalla famiglia Boffa alla
Fondazione «Casa di Oriani» la biblioteca del giornalista
e storico Giuseppe Boffa (Milano 1923 – Roma 1998).
Giuseppe
Boffa dopo la lotta partigiana in Val D’Ossola, entrò nella
redazione milanese dell’«Unità», per la quale
divenne corrispondente prima da Parigi (1949-1953) e poi da Mosca
(1953-1958 e 1963-1964): un’esperienza da cui sono nati i due libri
La grande svolta (1959, premio Viareggio per il giornalismo) e
Dopo Kruscëv (1965). È stato in seguito
editorialista e inviato speciale in tutti i Paesi dell’Europa,
dell’Asia, del Medio Oriente e dell’America settentrionale. A
partire dagli anni Sessanta, il lavoro giornalistico ha lasciato
spazio in misura crescente alla ricerca storica, da cui sono
scaturiti: Storia della Rivoluzione russa (1966), Dialogo
sullo stalinismo in collaborazione con Gilles Martinet (1976), Il
fenomeno Stalin nella storia del XX secolo, e soprattutto la
Storia dell’Unione Sovietica (due volumi apparsi
rispettivamente nel 1976 e nel 1979), per cui ha ottenuto il premio
Acqui-storia (1976) e il Premio Viareggio per la saggistica (1979). I
suoi libri sono stati tradotti in Francia, Gran Bretagna, Stati
Uniti, Germania, Giappone, Slovenia, Serbia, Messico, Brasile. In
URSS la Storia dell’Unione Sovietica fu tradotta già
negli anni Settanta in un’edizione numerata e segreta, destinata a
un circolo selezionato di pochi lettori privilegiati. Negli ultimi
anni ha pubblicato: Dall’URSS alla Russia. Storia di una crisi
non finita (1995), L’ultima illusione. L’Occidente e la
vittoria sul comunismo (1997), Memorie del comunismo
(1998).
È
stato membro del comitato centrale del PCI e DS, senatore nella X
legislatura, membro dell’Assemblea parlamentare della CSCE
(Conferenza per la sicurezza e la cooperazione in Europa) e ha
presieduto il CeSPI (Centro studi di politica internazionale).
La
biblioteca conta oltre 2000 volumi riguardanti la storia dell’ex
URSS, in parte in lingua russa, difficilmente reperibili in Italia.
Una volta terminata l’inventariazione, saranno consegnate
all’Oriani anche le carte (manoscritti e dattiloscritti).
La
Fondazione Oriani, nell'esprimere il profondo riconoscimento per
l'atto di liberalità e sensibilità culturale della
famiglia Boffa a favore di una delle principali istituzioni italiane
specializzate in storia contemporanea, si è impegnata a
conservare nella sua integrità la raccolta libraria in uno
specifico fondo bibliografico dedicato a Giuseppe Boffa.
La
donazione è stata agevolata dal contributo della CMC di
Ravenna che ha provveduto al trasporto dei materiali da Roma a
Ravenna.
* * *
La
Fondazione “Casa di Oriani” è la trasformazione giuridica
e la continuazione ideale dell'Ente «Casa di Oriani»
istituito con Regio Decreto Legge 14 aprile 1927, n. 721 per
ricordare la figura di Alfredo Oriani, gestire la casa museo dello
scrittore “Il Cardello” a Casola Valsenio (monumento nazionale
nel 1924) e promuovere una biblioteca di storia contemporanea a
Ravenna.
La
biblioteca, con sede a Ravenna nell’edificio appositamente
costruito dal Comune nella Zona dantesca nel 1936, possiede, con le
due biblioteche nazionali, il più completo fondo di
bibliografia fascista esistente in Italia (circa 20.000 volumi). Con
la caduta del fascismo la biblioteca ha sviluppato i settori di sua
competenza e oggi è una delle più importanti
istituzioni bibliotecarie italiane specializzate in storia
contemporanea e studi politici, economico-sociali.
Il
suo attuale patrimonio è di oltre 150.000 volumi (con
incremento annuo di circa 3000 volumi, senza tener conto delle
periodiche donazioni) a cui vanno aggiunti circa 1200 periodici, di
cui 750 correnti, compresi i maggiori quotidiani italiani e
stranieri.
La
Fondazione, sui settori di propria competenza, promuove convegni,
seminari, borse di studio, ricerche storiche, corsi di formazione.
Promuove e coordina la collana di storia “Contemporanea” e
l’annale di studi romagnoli “I Quaderni del Cardello” presso
l’editore Longo di Ravenna, e la rivista nazionale di storia
contemporanea “Memoria e Ricerca” presso l’editore Franco
Angeli di Milano.