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I Mille di Garibaldi fra storia e leggenda centocinquant'anni dopo


L’Unità d’Italia oggi appare come un evento storico acquisito ma centocinquanta anni fa, a pochi mesi dalla sua realizzazione, era considerata, quantomeno, un disegno arduo, guardato con sospetto dalle principali le diplomazie europee, a cui dedicavano energie uomini, come Mazzini e Cavour, che pur perseguivano obiettivi diversi.

Le modalità di realizzazione, l’azione militare di Garibaldi e dei suoi Mille, assunsero, durante lo stesso svolgersi degli eventi, i tratti della “impresa leggendaria”. Ma quali furono le condizioni, politiche, economiche, sociali, che consentirono il conseguimento dell’Unità italiana? Quanto profondo fu il coinvolgimento popolare? Perché l’epopea risorgimentale, l’Impresa dei Mille in particolare, assume aloni mitici oppure, ancora oggi, viene declassata ad azione di una minoranza opportunista e arrogante? Che ruolo ha svolto e svolge la storia del Risorgimento nella formazione degli Italiani? Come è stato visto e studiato questo periodo storico nelle epoche successive? Che influenza ha avuto nella letteratura, negli usi, nei costumi degli italiani? ,Attorno a queste domande si è incentrata la giornata di studi.



 Programma: Il programma per il 150° dell’Unità d’Italia (Paolo Peluffo Consulente Presidenza del Consiglio per il 150 anni dell’Unità d’Italia); Garibaldi e i Mille nella storia d’Italia (Angelo Varni, Università di Bologna); L’impresa dei Mille fra Garibaldi e Cavour (Luigi Lotti, Istituto storico italiano per l’età moderna e contemporanea, Roma); L’impresa dei Mille e il Meridione (Luigi Mascilli Migliorini, Università di Napoli L’Orientale); La leggenda dei Mille nella storia d'Italia (Dino Mengozzi, Università di Urbino); I Mille e la partecipazione popolare all’epopea risorgimentale (Fulvio Conti, Università di Firenze).

Con il contriuto di CMC Ravenna.