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Notiziario

Mercoledì 18 aprile 2007

Se Luigi XVI nel 1789 avesse impedito la presa della Bastiglia?

Venerdì 20 aprile alle ore 17,30 Roberto Balzani al l secondo degli incontri su La storia non si fa con i se? Riflessioni sull’identità europea



«Se Luigi XVI nel 1789 avesse impedito la presa della Bastiglia?» è il secondo dei quesiti proposti dalla Fondazione “Casa di Oriani” nel ciclo di incontri dedicato a «La storia non si fa con i se?», con il contributo della CMC - Cooperativa Muratori e Cementisti di Ravenna.

Il 14 luglio 1789, dopo alcuni giorni di disordini, una folla di parigini, si radunò davanti alla Bastiglia, prigione di stato e immagine del dispotismo, i cui cannoni erano puntati sul quartiere artigiano di Saint-Antoine. Dopo essersi fronteggiati con la guarnigione, i rivoltosi attaccarono la fortezza e, dopo un sanguinoso conflitto, se ne impadronirono. Il governatore della Bastiglia fu catturato, ucciso davanti al palazzo del Comune e la sua testa fu portata per la città in cima a una picca.

Si tratta di un momento centrale nella storia della “Rivoluzione francese” e nella storia dell’intera Europa. In quella giornata sembrano spostarsi decisamente e definitivamente i rapporti di forza fra gli opposti schieramenti e si imboccherà una via che porterà poi il re ad accettare i decreti costituzionali di agosto e settembre (abolizione della feudalità, Dichiarazione dei diritti, assemblea monocamerale, veto sospensivo per il monarca). La storia europea imbocca una nuova fase e, non a caso, i manuali di storia fanno partire l’età contemporanea da quegli anni “rivoluzionari”.

La presa della Bastiglia ha assunto subito una portata simbolica, all’interno della Francia e all’estero. Il crollo della Bastiglia - che sarà demolita e le cui pietre saranno conservate dai cittadini come reliquie laiche - viene identificato col crollo dell’Antico Regime, l’affermazione della borghesia, l’inizio di una nuova era fondata sulla libertà, sulla fratellanza, sull’uguaglianza, sulla scoperta dell’universo liberal-democratico. L’Europa illuminata si entusiasma, quella aristocratica e clericale atterrisce. Il 14 luglio diventerà giorno di festa negli anni della rivoluzione e dalla fine dell’Ottocento sarà la festa nazionale francese.

Se il re Luigi XVI avesse evitato l’insurrezione del popolo parigino e la presa della Bastiglia, la rivoluzione avrebbe preso la china che avrebbe portato poi alla caduta della monarchia e alla nascita della repubblica? Scongiurando l’irruzione delle masse sulla scena si sarebbe evitata l’accelerazione (alcuni storici parlano di “deragliamento”) dei programmi rivoluzionari rispetto ai valori e all’ispirazione originaria del movimento? Si sarebbero evitati gli eccessi del Terrore, visto da alcuni interpreti come l’anticamera dei totalitarismi? E l’Europa sarebbe stata risparmiata dai cambiamenti strutturali nei rapporti fra i ceti sociali, nella distribuzione delle ricchezze, nella spartizione dei privilegi? 

Si tratta di alcune delle domande, che toccano aspetti fondamentali e quanto mai attuali dell’identità europea, che saranno affrontate da uno storico di particolare prestigio come Roberto Balzani.



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