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Notiziario

Venerdì 02 luglio 2010

Studiosi di tutto il mondo per l'Oriani

 

In relazione al previsto taglio dei contributi agli istituti culturali, annunciato dal ministro Tremonti, e alle successive decisioni del Consiglio dei Ministri in merito alla manovra finanziaria, un gruppo di insigni Studiosi dei più prestigiosi centri di ricerca italiani e internazionali ha promosso un documento per il ministro per i beni culturali Sandro Bondi, in cui si sottolinea il rilievo non solo nazionale delle attività della Fondazione Casa di Oriani, la colloca fra le istituzioni culturali di eccellenza in Italia e ne auspica l’inserimento nel novero degli istituti degni di particolare attenzione da parte del Ministero.

La Fondazione Casa di Oriani ringrazia gli Studiosi promotori del documento, che conferma l’apprezzamento generale per l’istituzione ravennate, e si augura che l’appello venga preso in considerazione in modo da mantenere il livello variegato e qualificato dei servizi culturali.



 

Ill. Sen. Sandro Bondi, Ministro per i Beni Culturali, Roma

 Illustre Sig. Ministro,

abbiamo appreso dalle notizie apparse sui giornali nei giorni scorsi che nella tabella degli istituti culturali a cui la manovra finanziaria prevedeva di sopprimere i finanziamenti era inserita anche la Fondazione Casa di Oriani di Ravenna. Fortunatamente tale tabella è stata stralciata e l'assegnazione dei contributi verrà individuata dal Ministero competente, seppure con fondi drasticamente ridotti. In tale prospettiva abbiamo letto che Ella ha ribadito come sia in ogni caso necessario rivedere l'assegnazione dei contributi in un'ottica premiante per gli istituti culturali "virtuosi" in relazione al valore nazionale delle loro attività e alla scrupolosa attenzione ai costi di gestione.

Ci preme così sottolineare che questi requisiti sono pienamente posseduti dalla Fondazione Casa di Oriani che da decenni occupa nei campi della sua specializzazione, la storia contemporanea e il pensiero politico e sociale, un ruolo di primissimo piano a livello non solo nazionale.

In particolare:

La biblioteca si segnala per lo straordinario patrimonio di 180.000 volumi e 1200 periodici, l'amplissimo orario e la riconosciuta eccellenza dei servizi, la informatizzazione delle procedure, la intensa frequentazione di studiosi e di giovani (150.000 presenze l’anno), che ne fanno un punto di riferimento per le ricerche sulle società contemporanee e sull’Italia in particolare.

Le iniziative culturali spiccano per la qualità degli studiosi, non solo italiani, per il sereno e approfondito confronto delle idee, per la proposta di tematiche originali e centrali nel dibattito storico e politico contemporaneo.

Le pubblicazioni, numerose e qualificate, hanno dato vita a un’importante collana con oltre 30 titoli, alla serie degli "Annali" giunti alla XVIII edizione, e soprattutto alla rivista internazionale di storia contemporanea "Memoria e Ricerca", inserita nel 2009 nella ristrettissima fascia A delle riviste storiche da una commissione nazionale di esperti della Sissco (Società italiana per lo studio della storia contemporanea) per la qualità delle ricerche e l’internazionalizzazione dei temi e degli studiosi. Per questi motivi auspichiamo che nella individuazione degli istituti culturali a cui lo Stato vorrà riservare particolare attenzione sia inserita la Fondazione Casa di Oriani in modo che possa continuare, con la consueta sobrietà, a svolgere le attività bibliotecarie, culturali, editoriali unanimemente apprezzate a livello nazionale e internazionale e tali da farne una delle istituzioni culturali di eccellenza in Italia.

 

Maurice Aymard (Maison des Sciences de l’Homme, Paris), Giuseppe Bedeschi (Università di Roma “La Sapienza”), Richard Bosworth (University of Western Australia), Catherine Brice (Université Paris-Est Créteil Val de Marne), Alessandro Campi (Università di Perugia), Jordi Canal (École des Hautes Études en Sciences Sociales, EHESS, Paris), Marco Cattini (Università Commerciale “L. Bocconi”, Milano), Pierluigi Ciocca (Università di Roma “La Sapienza”), Dino Cofrancesco (Università di Genova), Fulvio Conti (Università di Firenze), Ángel Duarte (Universitat de Girona), Fabio Fabbri (Università di Roma), Domenico Fisichella (Università di Roma “La Sapienza”), Claudio Fogu (University of California, Los Angeles), Alexander C.T. Geppert (Freie University, Berlino), Stephen Gundle (University of Warwick), Ernesto Galli della Loggia (Istituto Italiano di Scienze Umane, Sum, Firenze-Napoli), Luigi Lotti (Istituto storico per l’età moderna e contemporanea, Roma), Manuela Martini (Université de Paris VII), Luigi Mascilli Migliorini (Università di Napoli), Vera Negri Zamagni (Università di Bologna), Michel Ostenc (Universitè d’Angers), Gilles Pécout (École Normale Superieure, Paris), Paolo Pombeni (Università di Bologna), Adriano Prosperi (Scuola Normale Superiore, Pisa), Eugenio Ragni (Università di Roma III), Ezio Raimondi (Istituto per i Beni artistici culturali naturali della Regione Emilia Romagna), Maurizio Ridolfi (Università della Tuscia), Sandro Rogari (Università di Firenze), Paul-André Rosental (Université Sciences Po, Paris), Roland Sarti (University of Massachusetts), Luis Reis Torgal (Universidade de Coimbra), Nadia Urbinati (Columbia University, New York), Angelo Varni (Università di Bologna), Maurizio Viroli (Princeton University, Princeton), Stuart Woolf (Università di Venezia)

 



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